Il progetto Mad for Science, sviluppato da Diasorin e ora promosso dalla sua Fondazione, consente ogni anno a tantissimi studenti e insegnanti di avvicinarsi e appassionarsi alla scienza tramite un concorso nazionale che mette in palio ogni anno 200.000 euro per rinnovare il proprio laboratorio di scienze; così il team dei docenti di scienze del Liceo Scientifico Giuseppe Battaglini di Taranto, nell’ambito del progetto “Phosphorus for Future”, già vincitore nel 2019 del Secondo premio al Concorso Mad for Science, ha messo a punto dei protocolli sperimentali.
Durante la formazione pratica presso i laboratori didattici dell’Università degli Studi di Milano, i docenti vincitori insieme a 3 colleghi del proprio dipartimento di scienze, hanno avuto modo di sperimentare in prima persona alcune tecniche di biologia molecolare e di microbiologia, che sono utilizzate per sviluppare e produrre organismi geneticamente modificati. In questa full immersion di due giorni (del 24 al 26 settembre 2024) non sono mancati momenti di confronto e anche la possibilità di cimentarsi con attività di bioinformatica, facilmente riproducibili in classe con i propri studenti.
Il corso teorico-pratico sulle biotecnologie rientra nelle iniziative di formazione del progetto Mad for Science for Teachers, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, si rivolge a tutti gli insegnanti di scienze delle scuole vincitrici del Concorso nazionale Mad for Science per sostenere la formazione continua dei docenti nel campo delle scienze della vita e contribuire a creare una community di insegnanti con la passione per la scienza e la sua sperimentazione nei laboratori scolastici.
Dopo tre edizioni ricche di iniziative, anche per l’anno scolastico 2024-25 il progetto prevede tante novità e appuntamenti per approfondire le frontiere della ricerca scientifica, stare al passo con le più recenti metodologie didattiche di insegnamento della scienza e per aggiornare le proprie competenze laboratoriali.
Niente nella vita va temuto, deve essere solamente compreso.
Partendo dal confronto tra la tavola periodica di Mendeleev e una particolare tavola elaborata, il team di progetto del Battaglini ha deciso di focalizzare la sua attenzione sull’elemento fosforo (P): le ricerche preliminari hanno evidenziato un problema ancora poco conosciuto: il picco del fosforo; ci troviamo, infatti, in un periodo storico nel quale è venuto meno l’equilibrio tra le riserve di fosforo e le esigenze della Terra.
Il problema è stato ampliato anche dall’intervento dell’uomo, che ha utilizzato il fosforo per produrre grandi quantità di fertilizzanti sintetici a partire dalle rocce fosfatiche per aumentare la resa delle colture agricole.
Il fosforo, inoltre, è diventato un ingrediente anche per la produzione di pesticidi, prodotti per la pulizia della casa, mangimi per animali e batterie per auto e cellulari, il tutto a discapito dei già ridotti giacimenti minerari di questo elemento e del successivo inquinamento di fiumi, laghi e oceani in seguito al dilavamento del suolo.
Sulla base di queste informazioni, l’obiettivo del progetto è quello di ricercare nel suolo e nelle acque contaminate da concimi fosfatici batteri in grado di solubilizzare il fosfato in eccesso al fine di renderlo nuovamente biodisponibile per l’assorbimento da parte delle piante.
Il percorso sperimentale ha inizio con la pubblicazione del protocollo per il campionamento di suolo agricolo trattato con fertilizzanti a base di fosfato e con la preparazione dei terreni microbiologici per l’identificazione e la crescita dei batteri PSB (Phosphate Solubilizing Bacteria).
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