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Studenti plurilingue

Cura degli studenti in situazione di svantaggio linguistico, perché plurilingue o non italofoni, con l’obiettivo di consolidarne la conoscenza per lo studio

Le nostre classi sempre più multilingui e multiculturali, anche in seguito ai recenti intensi flussi migratori, richiedono un ripensamento e un rinnovamento delle pratiche didattiche quotidiane, non solo in relazione all’insegnamento della lingua italiana, della lingua inglese e delle altre lingue straniere, ma anche di tutte le discipline del curricolo, alla luce dell’importanza del concetto di language awareness, o consapevolezza linguistica e la didattica inclusiva CLIL (Content and Language Integrated Learning, cioè Apprendimento integrato di contenuto e lingua.

Il metodo CLIL ha l’obiettivo sia di fare apprendere dei contenuti di una disciplina non linguistica (DNL), sia di migliorare le competenze linguistiche dei discenti in una L2 nello stesso tempo: nel metodo CLIL, almeno un argomento o nucleo tematico di una o più materie scolastiche (a prescindere che siano discipline umanistiche o STEM) viene trattato anche in una lingua straniera presente nel percorso di studi (e.g., inglese, francese o tedesco).

La lingua usata pertanto conterrà degli elementi di linguaggio tecnico-specialistico (microlingua) appartenente a una comunità di pratica particolare (community of practice), come ad esempio Matematica, Fisica, Arte, Storia, Marketing e Diritto

Il percorso normativo

La Legge 53 del 2003 ha riorganizzato la scuola secondaria di secondo grado e i Regolamenti attuativi del 2010 hanno introdotto l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera nell’ultimo anno dei Licei e degli Istituti Tecnici e di due discipline non linguistiche in lingua straniera nei Licei Linguistici a partire dal terzo e quarto anno.

La Legge 107 del 2015, all’articolo 7, definisce come obiettivi formativi prioritari “la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.

Il Piano per la Formazione dei docenti 2016-2019, nel punto 4.4 Competenze di lingua straniera, evidenzia che i percorsi di metodologia CLIL sono fondamentali:

  • per attuare pienamente quanto prescritto dai Regolamenenti del 2010
  • per ampliare l’offerta formativa attraverso contenuti veicolati in lingua straniera in tutte le classi delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Iniziative e piani

Il Miur promuove e accompagna l’introduzione dell’insegnamento con metodologia CLIL attraverso una serie di iniziative, azioni e piani, tra cui percorsi di formazione in servizio per i docenti di disciplina non linguistica (DNL) delle scuole secondarie di secondo grado finalizzati all’acquisizione delle competenze sia metodologico-didattiche sia linguistiche per il raggiungimento del livello C1 (QCER).

Nel corso degli anni il Miur ha fornito alle scuole linee guida e modalità operative per introdurre in modo graduale e flessibile l’insegnamento di una DNL in lingua straniera secondo la metodologia CLIL (Nota 240 del 16 gennaio 2013 e Nota 4969 del 25 luglio 2014).

https://www.mim.gov.it/inclusione e intercultura

Nella nostro Liceo si seguono i piani del Ministero dell’Istruzione per quanto riguarda il CLIL e le attività in internazionalizzazione con le azioni mirate finanziate dall’Erasmus+

Erasmus +